Profumo degli alimenti. Il profumo della panificazione nelle vicinanze della bottega del fornaio; l’acuta fragranza delle prime fritture; il caldo aroma della carne abbrustolita. Ma anche l’odore di cibo bruciato, il puzzo acre dei grassi di frittura riciclati, il fetore delle uova marce, e quello dei formaggi fermentati dimenticati in frigorifero, delle carni e dei pesci scongelati e non consumati in giornata. Profumo, odore, puzzo. Il buon odore attira e predispone l’animo a buone sensazioni, quello cattivo induce il rifiuto ed uno stato d’allerta irritativo tipico della sensazione di pericolo. L’odore ed il colore degli alimenti possono influenzare non solo la scelta degli stessi, ma anche l’umore giornaliero.
L’abbuffata. L’eccessivo carico digestivo ha effetti negativi immediati sulla performance cerebrale. Cefalea digestiva, torpore, rallentamento, ridotta capacità di concentrazione.
Vino ed alcoolici. Il consumo moderato ha effetti disinibitori e facilita la digestione. Con un’alcolemia di 300 mg/litro iniziano i primi effetti euforici che possono avere conseguenze dannose (scarsa prudenza nella guida).
Gli stimolanti. Caffè, Té, Matè, Gin-Seng. Ricchi di caffeina. Favoriscono l’attenzione. L’eccesso può indurre tachicardia, palpitazioni, ipertensione, insonnia.
Cioccolato. Merita un discorso a parte. Teobroma cacao, cioè "Cibo Divino". Nutrimento del fisico e della mente, sarà oggetto di un prossimo articolo.
Gli afrodisiaci. Non solo per l’uomo, ma anche al femminile. Tartufo, caviale, ostriche, germogli, aglio, uova di quaglia ... A volte per la donna il miglior afrodisiaco è non dover cucinare. Essere invitata in un bel locale accogliente dove tutto è già pronto e si viene serviti.
Per saperne di più:
Carlo Cannella, Roberto Carcangiu, Nutrire la mente in cucina, CAST ALIMENTI 2006
Andrew Weil, Winfred Rosen, Dal cioccolato alla morfina, ARCANA 2007