Omega-3. Sigla di moda, anche sulle etichette degli yogurt e del latte. Omega tre vuol dire che il terzo legame della catena dell’acido grasso è doppia (insatura). Si tratta di acidi grassi essenziali che garantiscono la funzionalità della membrana cellulare nervosa e della guaina delle fibre nervose. In caso di carenza di omega-tre gli scambi cellulari si riducono. Tutto l’organismo ne risente negativamente. A livello di sistema nervoso, numerosi studi connettono la carenza di omega-tre a stati depressivi ed a scarsa risposta alle terapie antidepressive. Gli omega-tre sono i grassi del pesce di mare e della frutta secca (DHA, EPA). Mettendo a confronto le curve di incidenza della depressione con quelle dei consumi di acidi grassi, si è registrata una minore frequenza di depressione nelle popolazioni abituate a consumare pesce e noci; un aumento della depressione negli Stati Uniti in concomitanza del diffondersi dell’uso di margarine e della riduzione di consumo di pesce; basso consumo di omega-tre nei depressi.
Minerali. Ferro. La carenza di ferro è spesso sottovalutata. Sopratutto nella donna fertile. Dal ferro dipendono il trasporto dell’ossigeno e l’efficienza dei processi ossidativi. Compresi quelli che danno origine ai neurotrasmettitori principali: norepinefrina, dopamina, serotonina ... I primi sintomi di carenza di ferro sono la stanchezza, l’irritabilità, l’incapacità di concentrazione, l’abulia.
Selenio. È il principale oligoelemento antiossidante. Componente dei cosiddetti enzimi spazzini (super-ossidodismutasi). Difende le cellule dalla degradazione ossidativa.
Zinco. Coinvolto nei processi di riparazione tissutale. Possiede attività antiossidante.
vedi: Indice ORAC