Tutte le religioni riconoscono una valenza sacra al cibo.
Il dio che consigliò a Romolo la fondazione di Roma ed il ratto delle Sabine è Conso, un piccolo dio pagano che i romani identificavano nel seme di farro, sposo di Opi, Madre Natura.
La religione cattolica fa ripetuti riferimenti al cibo. Il pane ed il vino dell’ultima cena. La moltiplicazione dei pani e dei pesci. Il seme disperso che resiste nella terra arida ed è destinato a nuova fertilità.
Il genoma del cibo quotidiano non solo fornisce sostanze chimiche indispensabili alla sopravvivenza, ma appartiene anche al retaggio culturale e religioso.
Le modificazioni genetiche del cibo consentite dal progresso dovranno rispettare le leggi della natura, non solo per motivi meramente tecnici, ma anche per il valore culturale e religioso che viene universalmente attribuito al cibo. Non c’è alcuna differenza tra natura che si ribella e furia divina.