La vitamina K svolge un ruolo determinante nella coagulazione.
È il cofattore dei principali fattori della coagulazione:
- Protrombina
- Fattore VII (proconvertina)
- Fattore IX, X
- Fattore Stuart
- PTC
- Christamas factor
Viene antagonizzata dai chinoni, in particolare dall’anticoagulante cumadina.
Un’altra causa d’interferenza farmacologica che porta a carenza di vitamina K sono le terapie antibiotiche prolungate. Esse distruggono la flora batterica intestinale privando così l’organismo della principale fonte di vitamina K.
Nell’uomo la situazione più a rischio di carenza è la nascita.
Il neonato, infatti, ha un intestino sterile privo di flora batterica. In caso di malnutrizione materna o di antibioticoterapia prenatale prolungata, il neonato può essere carente di vitamina K ed incorrere in manifestazioni emorragiche. L’insieme di sintomi emorragici viene chiamato: sindrome emorragica del neonato. Essa si manifesta prevalentemente con emorragia del cordone ombelicale, epistassi, emorragia gastrointestinale.
Le cause di carenza nell’adulto e nell’anziano sono le terapie anticoagulanti, la terapia antibiotica prolungata, la malnutrizione, le malattie terminali, il malassorbimento, le terapie polifarmacologiche.
Malassorbimento: resezioni intestinali, ittero ostruttivo, epatite, insufficienza epatica, pancreatite, insufficienza pancreatica, sprue, colite ulcerosa. Terapie: salicilici, eccesso Vit A, sulfamidici.