La digestione dei carboidrati avviene tramite processi litici che avvengono nel primo tratto dell’intestino (cavo orale, stomaco, primo tratto del digiuno) e per assorbimento che avviene nel secondo tratto del digiuno e nel primo tratto del tenue.
Tratto Digerente | Enzimi | Effetti |
Cavo orale, saliva | Ptialina, amilasi | Scissione polisaccaridi |
Stomaco | Idrolisi acida | Monosaccaridi |
Pancreas | Amilasi pancreatica | Monosaccaridi |
Intestino tenue, cellule a spazzola | Amilasi, invertasi, lattasi, maltasi, | Monosaccaridi |
Digiuno e tenue | Succhi digestivi dei primi 2 metri d’intestino | Assorbimento glucidico |
Chetogenesi e neoglucogenesi. La carenza di carboidrati nella dieta comporta due risposte: la chetogenesi e la neoglucogenesi. Quando viene, infatti, a mancare la fonte energetica principale (carboidrati) l’organismo è obbligato a ricavare l’energia da altre vie: i grassi (chetogenesi) e le proteine (neoglucogenesi).
L’utilizzo dei grassi come fonte energetica in assenza di carboidrati, porta alla formazione di sostanze tossiche, i chetoni il più noto dei quali è l’acetone. I chetoni in circolo possono raggiungere livelli patologici, creando una condizione chiamata chetoacidosi che si accompagna a manifestazioni gravi a cui sono suscettibili soprattutto i bambini: convulsioni, coma chetoacidosico.
Le convulsioni del bambino in genere sono conseguenza della somma di più situazioni sfavorevoli:
- febbre con aumento del dispendio energetico,
- nausea con assenza di apporti nutritivi,
- disidratazione per febbre e vomito con concentrazione dei corpi chetonici.
La misura preventiva più efficace nei confronti delle convulsioni del bambino, è la somministrazione di liquidi, di zuccheri semplici e di una vitamina, la vitamina B6, che facilita il metabolismo dei glucidi.
La neoglucogenesi consiste nella trasformazione delle proteine in glucosio. Anch’essa porta alla formazione di sostanze tossiche: urea, acido fosforico, acido solforico. La neoglucogenesi consuma la matrice proteica degli organi, utilizza, cioè, sostanze di funzione, a cui sono affidati ruoli vitali per la sopravvivenza (funzione plastica), a semplice scopo energetico. Questo fenomeno comporta scarsa efficienza (a parità di calorie ottenute vi è un consumo metabolico molto più elevato rispetto ai carboidrati ed ai lipidi) e danno tessutale. L’insieme di questi processi viene anche definito "consumo di lusso".
La chetogenesi e la neoglucogenesi comportano un sovraccarico sia renale che epatico. Dei due organi il più precocemente suscettibile a danni è il rene.
Per non incorrere in chetogenesi e neoglucogenesi è necessario garantire la quota glucidica corretta richiesta dalla dieta ideale: 58-60 % delle calorie totali.
Dieta ideale |
apporto calorico |
Glucidi | 58-60 % | Polisaccaridi | 45 % |
Oligosaccaridi | 12-15 % |
Lipidi | 30 % | Saturi | 10 % |
Monoinsaturi | 10 % |
Polinsaturi | 10 % |
Proteine | 12% | Animali | 6 % |
Vegetali | 6 % |