Esistono due tipi di fibre alimentari: fibre solubili ed insolubili.

• Solubili: pectine, mucillagini, gomme.
• Insolubili: lignina, cellulosa, emicellulosa.

Apporto consigliato nell’adulto: 10-15 gr di fibre ogni 1000 calorie (bambino 5 gr).

Pectine. Sostanze pectiche. Sono polisaccaridi che occupano gli spazi intercellulari dei vegetali. A questo gruppo appartengono:

• pectine,
• galatturani,
• galattani,
• gomme,
• guar,
• mucillagini.

Si amalgamano agli alimenti, intrappolandoli e rallentandone l’assorbimento. Questo porta ad effetti benefici:

• maggior senso di sazietà,
• minor picco glicemico,
• minor assorbimento di colesterolo.

Cellulosa. Favorisce la peristalsi, combatte la stipsi.

La cellulosa costituisce il 50 % della struttura dei vegetali (pareti esterne delle cellule vegetali) ed è fatta da catene di molecole di glucosio (da 8 a 12.000) unite tra loro da un tipo di legame (β 1-4) che i vertebrati non sono in grado di scindere. Tra i vertebrati solo i ruminanti (bovini, caprini, ovini, camellidi, giraffa, antilopi, cervi) sono in grado di digerire la cellulosa perché il loro rumine contiene batteri in grado di scomporla e predigerirla. Questi batteri secernono, infatti, un enzima, la cellulasi, che scinde la cellulosa in glucosio, acidi grassi, CO2 e metano.

A livello intestinale la cellulosa trattiene acqua, per cui aumenta il volume delle feci favorendo la peristalsi.

Lignina. Polimero del fenilpropano.

Ruolo delle fibre:

• accelerano lo svuotamento intestinale,
• riducono il tempo di contatto dei tossici introdotti con gli alimenti,
• diluiscono i tossici.

Secondo Burkitt le diete ricche di fibre riducono l’incidenza di neoplasie del colon.

Eccesso di fibre. L’eccesso di fibre può avere due effetti indesiderati:

• deficit minerale,
• interferenza farmacologica.

Il deficit di minerali si ha per ostacolo del loro assorbimento dovuto alla presenza di acido fitico, ossalati, fosfati. Sostanze ad azione chelante. La chelazione rende inassorbibili i minerali.

I medicinali possono essere resi inattivi per eccessiva diluizione dovuta all’eccesso di fibre.