Colesterolo e Omega-3
Due facce della stessa medaglia. Demonizzato il primo. Osannati i secondi. Ma le carenze o gli eccessi sia del primo che dei secondi comportano danni alla salute. Tutti sanno che alti livelli di colesterolo nel sangue sono connessi ad alta incidenza di cardiopatie. Però si tende a sorvolare sul fatto che è soprattutto l’eccesso calorico e non gli alimenti ricchi di colesterolo che fanno aumentare la colesterolemia. E non si dà sufficiente importanza al fatto che le carenze di colesterolo possono portare a depressione, cattiva digestione, stipsi, osteoporosi, rachitismo, amenorrea, impotenza. La molecola di colesterolo è, infatti, un anello alla base della struttura della vitamina D (calciferolo), degli acidi biliari (digestione dei grassi, motilità intestinale), dei corticosteroidi (ormoni dello stress), degli ormoni sessuali maschili e femminili (testosterone, progesterone-estrogeni). Tutte funzioni vitali. Se si prende in considerazione l’ultima funzione dell’elenco (molecola base di testosterone e progesterone-estrogeni), il colesterolo è a tutti gli effetti, amico dell’alcova. Molti cibi afrodisiaci come i crostacei, il caviale, le uova di salmone ne sono ricchi. Perché privarsene dunque?
E gli omega-3? Sono indispensabili alla fluidità della membrana cellulare e conseguentemente agli scambi cellulari ed alla trasmissione nervosa. Esercitano inoltre un effetto preventivo nei confronti dell’arteriosclerosi perché modulano la coagulazione (sono blandamente antiaggreganti). Ma non bisogna esagerare! Troppi omega-3 riducono la coagulazione (predisposizione alle emorragie); aumentano la quota di perossidazione lipidica essendo ricchi di doppi legami (invecchiamento cellulare, tumori); inducono come tutti i grassi, sovrappeso (patologie connesse all’obesità). Amici sì, ma fino ad un certo punto... |