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Preparazione

Con tutti gli ingredienti fare un impasto piuttosto sodo, senza lavorarlo molto, tirarlo con il mattarello un poco alla volta sino allo spessore di circa mezzo centimetro e con gli appositi stampini dar forma ai biscotti. Per un effetto migliore, spennellare prima di infornare, con uovo sbattuto e collocare sopra ogni biscotto un pizzichino di zucchero. Il suggerimento vale anche per le ricette che seguono. Cuocere in forno a 180° su una teglia precedentemente imburrata, per circa 15 minuti.

Abbinamenti

Come si sa i biscotti possono essere intinti nel vino bianco, nel vino rosso o, meglio ancora, nel vin santo. E i bambini? Beh, per questi c’è una leccornia: offrirli da intingere nel latte, caldo o freddo, a piacere.

Abbinamento vino

Viene spontaneo intingerli a fine pasto i biscotti secchi nel vino; se poi il vino è un Passito delle Lipari Gocce di Sole di Mimmo Paone il risultato è sorprendente.

Varianti

Altri biscotti, altrettanto graditi da grandi e piccini si possono confezionare, con la stessa procedura, utilizzando 500 gr. di farina bianca, 50 gr. di burro, 150 gr. di zucchero, 30 gr. di ammoniaca, 1 bicchiere di latte, 1 bustina di zucchero vanigliato: si otterranno biscotti meno rustici e più friabili. Aggiungendo a quest’ultimo impasto anche 150 gr. di mandorle pelate e tritate, 1 uovo e 1/2 bicchiere di brandy si otterranno altri biscotti, ancor più elaborati ed altrettanto graditi.

Curiosità e notizie

Era consuetudine della buona massaia, dopo aver ben lavorato l’impasto, di sbattere ripetutamente e con forza l’impasto stesso sul piano di lavoro o addirittura di ‘picchiarlo’ con il mattarello. Sarà stato per ‘snervare’ il composto, come si dice, o non piuttosto una forma come un’altra per scaricare i malumori?

Scheda dietologica

Un etto di questi biscotti fornisce 450 calorie e 1,3 grammi di fibre. Le fibre dei biscotti sono prevalentemente solubili, derivano dalle farine che ne contengono rispettivamente: 3,1 (mais), 2,4 (frumento), 1,6 (fecola) grammi all’etto.

Abbiamo visto che le fibre sono utili, ma che se vengono prese in eccesso diventano dannose. Ho già raccontato una storia sull’argomento, ecco la seconda di un amico psichiatra. Riguarda una bella ragazza di vent’anni. Appena arrivata all’università s’innamora d’un giovane, leader di un gruppo dedito alla filosofia Zen ed al vegetarismo stretto. La ragazza prende alla lettera i precetti vegetaristi dell’amato ed in pochi mesi dimagrisce, cambia carattere, perde le mestruazioni. In famiglia si chiude a riccio e diventa aggressiva. I genitori allarmati ricorrono allo psichiatra. Lo psichiatra le prova tutte, ma si scontra contro un muro ostinato. La ragazza deperisce sempre più perdendosi in un misticismo vegetariano oltranzista. Diventa pelle e ossa. Col tempo la situazione precipita e la ragazza finisce col rischiare la pelle. Lo psichiatra prova allora l’ultima carta a disposizione. Il vecchio pediatra. Unica figura autorevole accettata. Il vecchio pediatra capisce subito che non è questione di crusca, ma questione d’amore. Dopo aver fatto alla ragazza il discorsetto sulle fibre che già conoscete, le butta lì quasi per caso questa frase: ‘Ah, dimenticavo... guarda, ragazza mia, che se esageri con gli alimenti integrali e la verdura, tutte le fibre che ingerisci ti impediranno d’assorbire la pillola... anticoncezionale... rischi di rimanere incinta...!" Finalmente gli occhi della ragazza s’illuminano, colpiti da visioni per niente mistiche, anzi molto terrene. Altro che filosofia Zen! Qui si rischia il pancione! Poco a poco riprende il suo peso, smette d’essere aggressiva ed in famiglia torna ad essere quella di prima. Lo psichiatra m’assicura d’averla vista insieme al suo bello mentre beati si gustavano un sontuoso gelato alla crema... Le vie del Signore, ma anche della crusca e della pillola... anticoncezionale... sono infinite!