Le castagnole
"I bariguléen" |
Ingredienti per 4 persone: 200 gr. di farina bianca 00 | ||||
Preparazione Sbattere bene le uova, indi impastare assieme tutti gli ingredienti e farne dei bastoncini come dei grossi grissini. Tagliarli della lunghezza di due centimetri circa e friggerli nello strutto bollente. Quando saranno ben dorati, toglierli con una schiumarola e depositarli su un foglio di carta assorbente. Servirli spolverati di zucchero a velo. |
Difficoltà | Preparazione | Cottura | Costo | Servire |
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Abbinamenti Ottimi cosparsi di miele tiepido Abbinamento vino Questi dolcetti profumati all’anice. Suggeriscono un vino molto particolare: il Bonmè dei Poderi Colla di Alba. Un Moscato passito con un profumo di essenze che ricorda il vecchio Vermuth e che sicuramente si abbinerà all’aroma dell’anice. Varianti Anziché delle palline, con i bastoncini tirati un poco più sottili, si possono formare tanti anelli. Anch’essi vanno fritti, seguendo poi il procedimento di cui sopra. Curiosità e notizie Le castagnole erano, tra i dolcetti di carnevale, quello di gran lunga i più graditi tra i bambini | ||||
Scheda dietologica I "bariguléen" sono dolci tipici di carnevale. La loro bontà dipende tutta dalla frittura. Una volta scelto lo strutto che è il miglior grasso per la frittura (vedi scheda del pesce gatto), ci sono alcuni accorgimenti da seguire. Primo, non superare il punto di fumo: la temperatura oltre la quale il grasso di frittura si degrada con produzione di idrocarburi policiclici aromatici (sostanze cancerogene). Il punto di fumo per lo strutto è a 180° C. Non c’è bisogno di un termometro per riconoscerlo! Basta fermarsi prima che lo strutto incominci a fumare mandando un cattivo odore. Secondo, usare strutto in quantità sufficiente a non far cadere la temperatura di frittura con l’aggiunta di cibo da friggere. Questo accorgimento permette il formarsi rapido di una crosta croccante all’esterno e la cottura fragrante all’interno dell’impasto. In caso contrario, con l’abbassamento della temperatura, l’impasto s’impregnerebbe di grasso prima della cottura dello strato esterno. Si otterrebbe così un fritto molle, senza nerbo, senza fragranza e per niente croccante. Terzo, evitare che nei turni di frittura cadano in fondo alla friggitrice dei frustoli di cibo che finirebbero così coll’essere fritti a lungo con produzione di sostanze cancerogene (polimerizzati). Quarto, non riutilizzare lo strutto. Dalla seconda frittura in poi compaiono gli idrocarburi policiclici aromatici ed i polimerizzati proteici. Riutilizzare lo strutto non è un gran risparmio, in compenso rappresenta un rischio sicuro per la salute. Ma ora basta coi precetti! Per quelli c’è la quaresima ed i "bariguléen" si fanno a carnevale! | ||||