Le rane fritte
"Le ràane rustíide" |
Ingredienti per 4 persone: 1 kg. di rane belle grosse | ||||
Preparazione Pulire e lavare le rane (poiché l’operazione fa passare la voglia di cucinare a quasi tutte le casalinghe si consiglia di acquistare le rane surgelate, al supermercato, così da averle a disposizione già lavate e pelate). Disporre le gambe posteriori sulla schiena, in croce, infarinare e far rosolare per un paio di minuti in un tegame ove sarà stato preventivamente messo il burro. Salare, togliere dal fuoco, immergerle nell’uovo sbattuto, indi nel pane grattugiato e far soffriggere nel burro con le foglioline di salvia. Togliere dal fuoco quando saranno ben dorate da entrambe le parti. |
Difficoltà | Preparazione | Cottura | Costo | Servire |
media | 30 minuti | 20 minuti | medio/alto | calde |
Abbinamenti Insalata fresca. Abbinamento vino Un piatto della tradizione Padana che riscopre una sua nobiltà se si abbina ad un vino che ne esalti il gusto, può essere lo Spumante Dominio di Bagnoli: ideali le sue bollicine per equilibrare il fritto. Varianti Anziché immergere le singole rane nell’uovo sbattuto si può effettuare una variante, mettendo in un tegame in cui sia stata fatta rosolare una noce di burro con un cucchiaio d’olio extra vergine di oliva, un uovo sbattuto. Su questo si pone uno strato di rane, tenendo ben presente che l’ultimo strato deve essere di uovo sbattuto, secondo le procedure illustrate nella scheda della "rana maritata". | ||||
Scheda dietologica Una porzione di rane fritte, 520 calorie. Piccola divagazione impertinente: la carne delle rane (anfibi) e quella delle lumache (gasteropodi), compaiono, nelle tabelle di composizione degli alimenti, insieme alle carni bovine, suine, equine, al pollame ed alla selvaggina. In considerazione delle differenze, avrebbero bisogno di una classificazione a parte e dovrebbero essere messe insieme alle fonti proteiche meno tradizionali. Propongo pertanto un aggiornamento con nuove entrate adatte a chi ama le scelte alternative, l’avventura, i corsi di sopravvivenza e la cucina etnica: carne di struzzo (oviparo ratite) che dall’Australia si è diffusa nei supermercati europei; carne di porcospino (roditore, erbivoro), prelibatezza semiclandestina della Toscana; carni di varano, vipera gabonica, crotalo (rettili), pangolino (insettivoro) consumate in Africa, Cina, Asia, Texas ed America del sud; e per finire la polpa di cavallette e formiche offerta ai turisti in cerca di emozioni forti, in Australia ed Africa... Mangiàa, nustràan? | ||||