Il coniglio all’ortolana
"El dunél a l’urtulána" |
Ingredienti per 4 persone: 1 coniglio | ||||
Preparazione Lavare bene e tagliare a pezzi il coniglio, farlo saltare in un tegame di adeguata capacità affinché perda l’eccesso di acqua, indi farlo rosolare nell’olio e nel burro. Salare, pepare, unire le verdure finemente sminuzzate, tranne i peperoni. Lasciare appassire le verdure per qualche minuto indi aggiungere il brodo e proseguire sino a circa metà cottura, dopo di che si potranno aggiungere i peperoni tagliati a listarelle e la salsa di pomodoro. Proseguire a fuoco moderato sino a completa cottura. |
Difficoltà | Preparazione | Cottura | Costo | Servire |
media | 15 minuti | 1 ora e 30 minuti | medio/alto | caldo |
Abbinamenti Polenta fresca o abbrustolita. Abbinamento vino Il coniglio ha una carne meravigliosamente leggera e delicata cui, ben si abbina un bianco di buona struttura come il Sauvignon del Collio ‘91 di Radikon. Un grande vino che renderà indimenticabile questo piatto. Varianti Per aumentare il gusto ed esaltare gli aromi vi è chi aggiunge alle verdure un bel mazzetto aromatico, composto da rosmarino, salvia e alloro legati assieme ed un paio di spicchi d’aglio preventivamente schiacciati sul tagliere con il pollice. Curiosità e notizie Il coniglio era molto apprezzato nelle cucine povere, per il suo basso costo (procurata la coppia questa provvedeva a rifornire le gabbie data la ben nota prolificità, l’erba per nutrirli veniva raccolta lungo le rive dei fossi o procurata dagli scarti dell’orto, la pelle veniva fatta essiccare e venduta agli immancabili "vescuadìin". | ||||
Scheda dietologica La carne del coniglio rispetto a quella bovina ha più proteine, meno grassi e meno colesterolo. Carne adatta a prevenire l’arteriosclerosi, non viene presa molto in considerazione dai gastronomi. Artusi in testa: "È una carne di non molta sostanza e di poco sapore al che si può sopperire con i condimenti...". In realtà le prevenzioni contro il coniglio avevano in passato fondamento perché la carne di coniglio risente più di qualsiasi altra del sapore delle erbe che il roditore mangia. Se il contadino gli da l’erba medica adatta ai bovini o il pastone dei polli, il sapore è quello dell’erba o della stia. Ma ormai tutti sanno i segreti per allevare dei buoni conigli e poi cucinarli al meglio come nella ricetta del "dunél a l’urtulána". Non tutti però sanno come riconoscere un coniglio da un gatto se, evenienza in passato abbastanza frequente, il primo viene venduto senza testa o il ristoratore è un briccone: le ossa delle zampe del coniglio sono unite, quelle del gatto separate... a buon intenditor poche parole!. | ||||