Il pollo della Mirella
"El pulàaster de la Mirella" |
Ingredienti per 4 persone: 1 pollo | ||||
Preparazione Spellare completamente il pollo, indi tagliarlo a piccoli pezzi e metterlo in un recipiente di idonea capacità. Irrorare con il vino bianco, il marsala ed il limone, meglio se preventivamente omogeneizzati. Macinare finemente la salvia, gli aghi del rosmarino e l’alloro, unirli al sale ed al pepe e spargere uniformemente la miscela ottenuta sui pezzi del pollo. Lasciare riposare: orientativamente, preparando il tutto la sera per il pranzo di mezzogiorno del giorno dopo. Prendere i pezzi di pollo, tolti dal recipiente ove erano rimasti a marinare, e metterli in una teglia, possibilmente antiaderente, senza null’altro e lasciarli rosolare per bene. Aggiungere un cucchiaino alla volta il sugo della marinata, e proseguire sino a cottura ultimata, quando i pezzi di pollo risulteranno ben dorati. |
Difficoltà | Preparazione | Cottura | Costo | Servire |
nessuna | 30 minuti + 12 ore | 1 ora | medio | caldo |
Abbinamenti Ottimo con polenta fresca e spinaci al burro. Abbinamento vino Il limone porterà al piatto di carne bianca un supporto di acidità. Sarà consigliato, sebbene il piatto sia di carne bianca, provare un vino bianco di buona struttura come il Chardonnay ‘95 Planeta. Si invita a degustare anche un vino che esce dalla nostra tradizione enogastronomica, ma che regalerà un sapore sorprendente: il chablis ‘95 di Albert Pic. Varianti Si potrebbe sostituire alla salvia, al rosmarino ed all’alloro un trito di capperi, acciughe ed olive verdi, eliminando, in tal caso, il marsala. Curiosità e notizie La ricetta ci è stata gentilmente fornita dalla Signora Mirella De Scalzi. | ||||
Scheda dietologica Ricetta molto gustosa che prevede la marinatura per una notte. È una buona occasione per fare qualche cenno di igiene alimentare. Le uova ed il pollo sono gli alimenti più frequentemente implicati nelle infezioni alimentari, il più delle volte salmonellosi. Gli altri alimenti a rischio sono i frutti di mare, il pesce, le carni. Sono alimenti che in genere richiedono la cottura prima di essere consumati. E questo ci mette al sicuro. Tutti i batteri patogeni, non solo le salmonelle, sono infatti molto sensibili al calore. Basta una cottura prolungata intorno ai 70 gradi o breve intorno ai 100 gradi per ucciderli. Nessun problema quindi col "pulàaster de la Mirella" che viene rosolato. Ma il pericolo allora dov’è? Il pollo rimane a lungo nel frigorifero senza essere ancora cotto. Può finire in contatto con alimenti che non richiedono la cottura: frutta, verdura, latte, panna, formaggi, insaccati, dolci, bevande. È meglio conservare gli alimenti che richiedono la cottura in uno spazio a parte nel frigorifero, in modo che i batteri che contengono non contaminino gli altri. Questo accorgimento deve essere seguito anche nel trasporto: se avete comperato le uova, tenetele lontane dal pane e dalla frutta. La temperatura che favorisce la moltiplicazione dei batteri è tra i 28 ed i 32 gradi. I comportamenti più a rischio? Mangiare frutti di mare crudi, pesce crudo, carni crude, lasciare esposte le creme contenenti panna e le salse contenti uova e... udite! udite!... mettere la salsa tonnata sulle fettine ancora tiepide e lasciare il piatto fuori dal frigo in attesa di consumarlo! | ||||